sabato 9 febbraio 2013

Twitterologo

Recentemente mi sono imbattuto nella parola twitterologo (che esiste anche nella variante twittologo) che, a giudicare dai contesti che ho trovato, indica semplicemente qualcuno che twitta, ossia usa Twitter, regolarmente. Personalmente, li avrei chiamati semplicemente twittatori, e infatti ci sono, su Google, oltre 8.000 esempi di questa parola, a fronte di poco più di 1.500 twittologo e circa 250 twitterologo. Non mi stupisce però il fatto che twitt(er)ologo, malgrado il suffissoide -logo possa voler dire semplicemente twittatore, senza nessun riferimento allo studio, o al fatto di essere esperti di Twitter. Se ne stupisce, invece, l'autrice del blog Terminologia, etc., che vede in questa parola un esempio dell'uso improprio del lessico che viene fatto nei media italiani. Innanzitutto, le attestazioni di twitt(er)ologo nei giornali sono piuttosto rare, e tutte piuttosto recenti (una del 2011 e due - qui e qui - del 2012). Se però andiamo a cercare alla fonte (ossia direttamente su Twitter) troviamo numerosi esempi di twittatori che definiscono se stessi o i loro colleghi twitt(er)ologi. La prima attestazione che ho trovato è del 2007 (Twitter è nato nel 2006). Certo, in alcuni casi il contesto è ambiguo, come quando qualcuno si definisce "un twitterologo con conoscenze scarse del 2.0", o addirittura chiama chiaramente in causa il senso di 'esperto', come quando un utente consiglia ad un altro di studiare "da un twitterologo, la differenza tra un 'twit' e un 'twerp'" (confesso di ignorare cosa siano...). Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi un twitt(er)ologo è davvero semplicemente un twittatore. E' da tempo che cerco di convincere i miei colleghi linguisti e gli altri che molti dei suffissoidi usati oggi in italiano (e nelle altre lingue) hanno perso il loro significato originario (latino e/o greco) e sono usati semplicemente come elementi relazionali. Un po' di tempo fa, su Internet, ho risposto a un quiz che invitava a mettere alla prova le conoscenze "cinefile" degli utenti, e più recentemente mi sono imbattuto nel neologismo pentolifero, in una frase il cui contesto indica chiaramente che è un sinonimo di culinario. In nessuno dei due casi, mi sembra, è necessario mobilitare il senso di 'amare' e 'portare' per capire il senso della parola. Per tornare al suffissoide -logo, a me sembra chiarissimo che, ad esempio, metodologico significa semplicemente 'relativo al metodo' e che, sempre più spesso, meteorologico significa 'relativo al tempo' e non 'relativo alla scienza del tempo' (tra i primi contesti su Google si trovano, ad esempio, "inverno meteorologico", "tempo meteorologico", "andamento meteorologico"). E, guarda caso, è lo stesso per le poche attestazioni di twitterologico che si trovano, dove si parla di "attesa twitterologica" per un avvenimento o di "classifiche twitterologiche".

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